lunedì 20 luglio 2009

LO STARGATE DI KUETANI

Lo stargate (vedi omonimo film di fantascienza) è una porta, un passaggio che permette di accedere a mondi e civiltà differenti. Basta varcare un buco e via, annullando le distanze spazio-temporali, ci si trova catapultati su corpi celesti di sistemi planetari distanti anni e anni luce. Gli stargate di Itto Kuetani, scultore giapponese, non fanno passare in altri mondi ma, attraverso la potente suggestione del varco, mettono in comunicazione spazio e materia, terrestri ovviamente. I suoi varchi-stargate sono sculture, buchi circondati da candido marmo (le dimensioni e le forme dei fori sono molteplici) che interagiscono con lo spazio circostante, la materia marmo, attraverso la forma varco, dialoga con lo spazio intorno, sia esso naturale, urbano o archeologico. Le sue porte si possono oltrepassare liberamente e soprattutto toccare sperimentando così la varietà della pietra. L’approccio con le sue opere può essere giocoso, filosofico o pensoso, ma in ogni caso, la suggestione dello stargate rimane intatta e dominante. Si entra, si passa e… non succede niente, si rimane là con la netta sensazione, però, che si è passati a un momento diverso.
Kuetani è profondamente legato a Roma. In Giappone lavorava sulla concretezza dell’opera ma è in Italia che apprende a contestualizzarla allo spazio nel quale è collocata. E Roma gli dà la possibilità di farlo nel modo più poetico che si possa immaginare. Così i suoi marmorei buchi si confondono con ruderi di colonne, porte, sculture ed edifici dei siti archeologici di Villa dei Quintili, del Mausoleo di Cecilia Metella sulla Via Appia, e del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo alle Terme. I varchi-stargate che spuntano come funghi, inaspettatamente tra i ruderi, diventano porte attraverso le quali s’intravede passato, presente e futuro. Se siete interessati a varcarle quelle porte saranno esposte fino al 31 ottobre.