L’artista austriaco Erwin Wurm fa ingrassare (e talvolta parlare) le case arrivando, in qualche caso, a incastrarle sui tetti; gonfia automobili e appoggia verticalmente camion alle pareti disorientando le normali condizioni percettive. Si diverte a cogliere il rovescio delle cose, a coltivare lo stravolgimento del senso e a creare sculture umane momentanee. Le “One Minute Sculptures” sono persone che diventano statue per un minuto, a cui l’artista fa fare cose non comuni con oggetti comuni, come addentare tavoli. Lo spettatore diventa così opera egli stesso, un’opera basata sulla precarietà, che esiste solo per pochi secondi, giusto il tempo per essere immortalata. Ma la genialità di Erwin Wurm sta soprattutto nel mettere momentaneamente fuori uso l’orientamento nello spazio del nostro schema corporeo basato su modelli quali alto-basso, destra-sinistra, davanti-dietro per creare una nuova lettura visiva. Mette in discussione l’organizzazione mentale che facciamo delle cose generando differenze e nuove prospettive. La sua è una sperimentazione di modi alternativi del percepire la realtà che è, già di per sé, molto spesso illogica e insensata.