domenica 19 febbraio 2012

IL TRUCCO DELL’EFFETTO SPECIALE CEREBRALE

 

1901. Uno scienziato (Georges Méliès) decide di cimentarsi in un ardito esperimento di pneumatica cerebrale. Crea, non si sa come, un duplicato della sua stessa testa, la mette su un vassoio e, attraverso un mantice, insuffla aria nella carotide. La testa (sempre in vivace movimento) come un pallone si gonfia diventando enorme, per tornare poi alle sue normali dimensioni quando lo scienziato smette di pompare e fa uscire l’aria da una apposita valvola. Purtroppo la situazione precipita quando il luminare decide di mostrare il suo prodigio all'amico pagliaccio che, afferrato il mantice, in preda all’euforia, pompa troppa aria e provoca l'esplosione della testa in una nuvola di fumo.
Il trucco dell’effetto speciale cerebrale è geniale: l’obiettivo fotografa la testa di Méliès, chiuso in baule rivestito di tessuto nero (da cui fuoriesce solo la testa, appunto), a distanze sempre più ravvicinate, in sovraimpressione sulla scena del laboratorio, mentre il baule scivola su un binario in pendenza verso la macchina da presa, ottenendo così l’impressione del progressivo ingrandimento.
Il titolo originale del film è L'Homme á la Tête en Caoutchouc, che in Italia esce col titolo de L’uomo dalla Testa di Caucciù. Regista e protagonista è Georges Méliès, idealista e illusionista. Straordinario visionario, privo del senso degli affari, trascorre l’ultima parte della sua vita a lavorare in un piccolo negozio di giocattoli a Parigi. Un gruppo di surrealisti lo riscoprirà negli anni '30 organizzando una retrospettiva dei suoi lavori.
Di seguito due suoi film, il primo è L’uomo dalla Testa di Caucciù, di cui sopra, il secondo è il suo lavoro più noto, Viaggio nella Luna.

L’uomo dalla Testa di Caucciù


Viaggio nella Luna
Il congresso degli astronomi decide di mandare o sarebbe meglio dire, di sparare con un cannone, una navicella a forma di proiettile sulla Luna. L’evento è festeggiato da formose ballerine. Il proiettile/navicella arriva sulla Luna perforandole l'occhio, con conseguente vistosa irritazione. Dopo essere scesi e aver riposato sul suolo lunare, gli scienziati incontrano i Seleniti che li catturano e li portano davanti al loro Re. Riescono fortunosamente a scappare e ripartono facendo precipitare il proiettile sulla Terra. Caduti in mare, vengono recuperati da una nave che rimorchia la navicella in porto. Gli esploratori lunari vengono accolti con tutti gli onori dalle autorità locali che inaugurano, tra danze e girotondi, una statua che ricorderà ai posteri la coraggiosa impresa.


E questa è la raccolta di frammenti di un’unica versione a colori recentemente restaurata (i fotogrammi sono dipinti a mano, uno ad uno).