lunedì 24 maggio 2010

MOSCHEE, FIORI ED EREMI

I progetti fotografici di Sebastian Schutyser combinano un approccio documentario molto scrupoloso a una scelta attenta di soggetti imprevedibili. La sua infanzia, trascorsa in Africa, lo porta a sviluppare un linguaggio visivo che va oltre l’immagine stereotipata e dominante del continente africano. Nel suo lavoro “Adobe Mosques of Mali” mostra un’architettura africana vivente ed eco-amichevole. Le caratteristiche essenziali di queste tradizionali moschee, minacciate dalla deperibilità del materiale impiegato, il mattone essiccato al sole, sono riprese in un bianco e nero che dà forza e forma alle strutture rivelando così la loro originalità. Questo è anche un lavoro di conservazione perché mostra a tutti, anche ai vecchi che muoiono in Africa senza passare attraverso i suoi segreti, una catalogazione straordinaria di sobrie e caratteristiche strutture architettoniche in via di estinzione.
“Flowers of the Moon” ci fa scoprire un altro tesoro nascosto dell’Africa, le Montagne della Luna, a più di 5.000 metri sul livello del mare. Le montagne di Rwenzori, inaccessibili e frastagliate, velate costantemente da foschia e nuvole, sono ricoperte da piante stravaganti e gigantesche che evocano un’atmosfera primordiale ritratta in bianco e nero. Con i suoi Fiori della Luna, Schutyser, oltre che documentare vuole richiamare l’attenzione sull’avanzare della deforestazione e sul riscaldamento globale che minacciano seriamente ogni angolo della terra, anche quello più inaccessibile.
L’ultimo suo progetto, “Ermita”, è tutto spagnolo. Gli eremi, in Spagna, sono identificati con le cappelle isolate o coi santuari costruiti da viaggiatori che richiedevano la divina protezione per i loro spostamenti, o eretti per i culti pastorali o come dimora di ordini religiosi, qualunque sia stata la motivazione, i più pregevoli hanno una radice preromanica. Solo a guardarli, così appoggiati sui tappeti verdi del nord, invitano all’intima solitudine, all’armonia che scaturisce della loro duplice motivazione, terrena e spirituale, mostrandoci con estrema chiarezza come il rispetto per il supremo legame tra ambiente naturale e manufatto architettonico sia condizione fondamentale e imprescindibile.