Il territorio assume molteplici forme assimilabili a geometrie perfette, mosaici, a organismi animali e vegetali. E’ un gioco di sovrapposizioni, di immagini su altre immagini. Libere associazioni di forme per guardare la stessa cosa con occhi diversi. Così quando studiavo il territorio su vecchie carte IGM (Istituto Geografico Militare), il corso di un fiume ramificato d’affluenti diventava sistema circolatorio, capillari compresi; percorrevo la strada del vulcano, a Lanzarote, e le pieghe del magma ormai freddo e immobile diventavano quelle della carne, interne, profonde e nascoste.
E’ con tale predisposizione che andai a vedere, anni fa, la mostra fotografica di Yann Arthus Bertrand, La Tierra vista desde el Cielo (allora ero a Barcellona) risultato: completamente conquistata. Era il regno delle libere associazioni di forme. Potevo finalmente avere a disposizione numerose e straordinarie foto aeree di territori che non conoscevo o noti soltanto dal mio limitato punto di vista terrestre. Paesaggi modellati da linee curve profondamente incise nella terra e forme suggestive create da contrasti di luce e ombra. Territori come tessuti colorati stesi al sole, come mosaici di campi coltivati o di figure umane, anch’esse partecipi tessere del gioco a incastro.
E’ con tale predisposizione che andai a vedere, anni fa, la mostra fotografica di Yann Arthus Bertrand, La Tierra vista desde el Cielo (allora ero a Barcellona) risultato: completamente conquistata. Era il regno delle libere associazioni di forme. Potevo finalmente avere a disposizione numerose e straordinarie foto aeree di territori che non conoscevo o noti soltanto dal mio limitato punto di vista terrestre. Paesaggi modellati da linee curve profondamente incise nella terra e forme suggestive create da contrasti di luce e ombra. Territori come tessuti colorati stesi al sole, come mosaici di campi coltivati o di figure umane, anch’esse partecipi tessere del gioco a incastro.
Dal cielo la visione della terra è globale e il punto di vista si dilata. Si vede tutto, la potente bellezza del territorio ma anche la sua devastazione e dunque, la vulnerabilità. Quando però l’integrazione tra natura e opera dell’uomo è mirabilmente riuscita e la fusione perfetta, la composizione diventa armoniosa, non più spaccatura o ferita profonda.
Le immagini della terra vista dal cielo sono state raccolte in un libro col titolo della mostra (gracias Susanna per avermelo regalato) e che apro ogni qualvolta sento che il mio punto di vista rischia di contrarsi come una prugna secca, finalmente libera di associare quello che voglio.
Questa serie d’immagini terrestri e acquatiche rimandano alla cellula e al microrganismo.
Seguiranno altre serie e libere associazioni di forme.
Le immagini della terra vista dal cielo sono state raccolte in un libro col titolo della mostra (gracias Susanna per avermelo regalato) e che apro ogni qualvolta sento che il mio punto di vista rischia di contrarsi come una prugna secca, finalmente libera di associare quello che voglio.
Questa serie d’immagini terrestri e acquatiche rimandano alla cellula e al microrganismo.
Seguiranno altre serie e libere associazioni di forme.
Yann Arthus Bertrand (1946) è un fotografo, giornalista e ambientalista francese. Nel 1976 parte per il Kenya, dove ci rimane per 3 anni a studiare il comportamento di una famiglia di leoni. Durante questo periodo sorvola spesso la riserva in elicottero e mongolfiera, scoprendo così la sua vocazione per la fotografia aerea. Torna in Francia e pubblica il libro fotografico Lions. Comincia così anche la sua collaborazione con le riviste Paris-Match e Géo. Nel 1991 fonda l’agenzia Altitude, prima agenzia specializzata in fotografia aerea nel mondo. Nel 1994, con il patrocinio dell’UNESCO, dà inizio al progetto La Terre vue du Ciel, inventario e banca dati sullo stato di salute del pianeta. Nasce così il libro, tradotto in 24 lingue, e la mostra fotografica che fa il giro del mondo, con installazioni in oltre 110 città. Nel 2005, fonda l’associazione ecologista internazionale GoodPanet.org, impegnata in progetti di riforestazione, sviluppo di energie rinnovabili e risparmio energetico. Nel 2006 viene insignito della Légion d’honneur e nel 2007, collabora con Luc Besson alle riprese di un lungometraggio dal titolo provvisorio di Boomerang. Una fotografia dello stato di salute del pianeta e dei problemi da affrontare. La prima è prevista per giugno 2009.
Il suo sito è nell’elenco link.
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Fonte: Wikipedia