lunedì 19 ottobre 2009

IL BOSCO DIPINTO

L’albero è perenne e multidirezionale. Cresce affondando in basso, muovendosi al buio e protraendosi in alto, alla ricerca di un varco per raggiungere il sole. E’ il tramite tra luce e oscurità, la sintesi vegetale tra noto e ignoto. Gli alberi possono vivere in libere associazioni, i boschi che, a seconda delle esigenze di noi animali, possono rappresentare il viaggio iniziatico, come per Cappuccetto Rosso, il riparo, il labirinto o il nascondiglio per ladri e amanti e perciò essere funzionali e dalle infinite possibilità. Una di queste è il bosco dipinto di Oma, nei Paesi Baschi, a cui sono arrivata per desiderio di frescura durante una torrida estate a Barcellona, e non prima di essermi fatta una discreta scarpinata a piedi. Il bosco è animato dallo scultore e pittore Ibarrola che ha lavorato direttamente sulla natura (i tronchi), come si faceva nel Paleolitico. Il risultato: macchie e segni colorati che formano figure, occhi e arcobaleni che compaiono nel bosco come apparizioni impreviste. A seconda del sentiero scelto o della direzione da cui si guarda, le figure dei diversi alberi si compongono e danno vita a forme ben definite. Così s’intravedono omini che cercano di nascondersi dietro i tronchi, occhi sgranati che ti osservano, e poi le linee, che singolarmente sembrano quelle strisce bianche dipinte a mo’ di segnali sui tronchi d’albero delle strade statali, ma che qui creano invece una geometria a zig zag. E poi dal verde vegetale spuntano i colori, quelli primari, vivaci come quelli dei totem. Sì si tratta proprio di un bosco di totem a cui non è stata estirpata la chioma.
Anche se ci sono segnali che indicano i gruppi di alberi più interessanti da osservare, nel bosco di Oma si nascondono più boschi a seconda del percorso realizzato. Perciò vi consiglio di prendervi tutto il tempo necessario a scoprirli (qualora lo vogliate), io l’ho fatto e ho trovato il mio.
Il bosco di Oma è vicino a Gernika, viste le pendenze vi consiglio scarpe comode.

Grazie a Laura e Roberta che mi hanno accompagnato nel viaggio sopportando le mie continue variazioni e divagazioni sul tema.