Aliza Augustine utilizza bambole in miniatura in posa su set allestiti con fondali fiabeschi e interni anni ’50. Con il suo teatrino, Augustine tenta di creare una dicotomia tra giocosità e realtà, assemblando fotogrammi di storie familiari, unitamente a temi socio-politici, con l’incanto del bambino e il disincanto dell’adulto: storie d’infanzia e adolescenza viste con l’occhio dell’adulto e vicende d'adulti osservate dal punto di vista del bambino. Un transfert, quest'ultimo, utile da praticare di tanto in tanto non vi pare?