Cos’hanno in comune Betty Boop e Pucca? Assolutamente niente, a parte il fatto che sono entrambe cartoni, di “sesso femminile” e mi piacciono molto. Profonda ammirazione per Betty… sexy, libera, trasgressiva, irriverente, dotata di prorompente carica erotica e femminilità, ma anche così maliziosamente mascolina… e poi come balla! Con movenze liquide, fluide… E Pucca? Profonda ammirazione anche per lei… sempre vestita allo stesso modo, abitino rosso e calze nere e sempre perdutamente innamorata di Garu, un piccolo ninja che tenta di sfuggire continuamente alle effusioni di lei, assalti a suon di casti baci (che intraprendenza e determinazione la ragazzina!) Tornando a Betty, nasce nel 1931 dalle splendide teste dei fratelli Fleischer, la sexy Betty in contrapposizione ai personaggi ben più conformi di Walt Disney. Attorno a Betty circolano molteplici voci, a chi si sono ispirati i fratelli? Chi dice al prorompente fisico di Mae West, chi invece alle “lucciole” delle strade di New York. Per me come sia nata non è importante, trovo semplicemente geniale l’intuizione del personaggio Betty la sovversiva, auto ironica con i suoi capelli corti, vestiti succinti e giarrettiera ben in vista. E poi la musica, che fa da sottofondo ai suoi cartoni e ai suoi balli seducenti, puro jazz e swing. Minnie the Moocher uno dei suoi film, prende il titolo dalla famosa canzone di Cab Calloway. Purtroppo negli anni ‘30 un personaggio così trasgressivo non poteva durare, l’America puritana e l’applicazione del Codice Hays imprigionarono, imbavagliarono e castigarono Betty. Tutto cominciò quando le affiancarono un clown (KoKo), poi un cane (Bimbo) e infine un vecchietto (Grumpy) per poi passare ai lavori di casa e a dar da mangiare agli animali della fattoria. Intanto gli abiti diventavano sempre più castigati e mortificanti. Che tristezza e indignazione…la sexy girl così piena di vita trasformata in una donnina dimessa, un vero proprio oltraggio all’intelligenza e alla genialità. Abbandonò gli schermi nel 1939… Betty Boop però ha fregato tutti i benpensanti di questo mondo, non solo è sopravvissuta ma è diventata un simbolo di libertà e trasgressione. Trasgressiva, anche se in modo diverso, è Pucca con una vita più facile, visti anche i tempi, nasce nel 1999 ed è sud coreana. Pucca ha una pettinatura tutta giapponese, non porta scarpe ed è talmente innamorata e di Garu, che quando lui non ci sta, reagisce con schiaffi, pugni ecc. all’indirizzo del poveretto che cerca di evitarla come può e in genere con scarso successo. Garu ha gli stessi colori di Pucca, il rosso e il nero. Lei abito rosso, lui nero, lei calze nere, lui cuore rosso, gli elastici per capelli sono rossi per entrambi, una interessante complementarietà… Pucca e Garu non parlano mai (che cosa straordinaria!), solo puntini di sospensione quando pensano. Ma la caratteristica che contraddistingue Pucca (come se non bastassero le altre) è la sua forza sovraumana, quante volte ha salvato Garu e gli abitanti del villaggio? Innumerevoli. E a proposito di villaggio, i suoi abitanti surreali sono Abyo, amico di Garu fanatico del Kung Fu che si strappa la maglietta quando fa una mossa, Mio, il gatto di Garu, Ching, un’amica di Pucca innamorata di Abyo che porta sulla testa una gallina che si chiama Won e che depone le uova quando è spaventata, Master Soo, la divinità del villaggio che vive in un tempio su una nuvola e viaggia su una nuvoletta volante, insieme a lui vivono delle donne tutte uguali, e di numero variabile. Questi sono solo alcuni dei personaggi che affollano lo strano villaggio. Ma è lei, Pucca la più forte e la più indomita, determinata nella conquista del suo Garu, e che importa se lui cerca di sfuggirle, noncurante, lei va avanti come un treno! Niente in comune con Betty dunque. Betty e Pucca sono solo due personaggi dell’animazione diversamente e intensamente femminili.