Amir Zaki fa ritratti fotografici alle torrette dei bagnini delle spiagge del Sud della California trasformandole in qualcos’altro. Sembrano sculture ma anche casette per gli uccelli, di quelle che si trovano sugli alberi o nei giardini. Queste immagini più che a indicare una tipologia sono piuttosto ritratti antropomorfi, non solo perché somigliano a teste poggiate sui colli, ma anche perché il carattere individuale di ogni torretta è specificatamente enfatizzato. Ciascuna torre è fotografata contro il cielo (alterato sapientemente), immortalata dal basso e non include traccia di sabbia od oceano. Sono isolate da qualsiasi riferimento al luogo e per questo sembrano altro rispetto a ciò che realmente sono. Zaki altera digitalmente le immagini variandone il colore e, disobbedendo alla gravità, crea modificazioni strutturali. Raschia via l’informazione visiva dai due elementi fondamentali, la torre e il cielo (soggetto e sfondo), rimuovendo qualsiasi accesso visibile, scale o rampe, che conduce in cima alla piattaforma della torretta. Questa, che appare come una sottile sottrazione, cambia invece tutto perché rende le torrette non funzionali. E’ l’alterazione che trasforma l’oggetto conosciuto nello sconosciuto e che l’immaginazione, con i suoi infiniti giochi d’associazione, può identificare con ciò che più gli piace, anche con la casetta per gli uccelli.
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