
La rappresentazione della testa come espressione interiore ed esteriore di un uomo è anche l’opzione della fotografa Kimiko Yoshida che ritrae la sua “travestendola” ad ogni scatto per raccontare storie di trasformazioni. La Yoshida infatti è esperta in metamorfosi: nata in Giappone, lo lascia per la Francia dove adotta un nuovo modo di vivere e di creare. Sottile, immaginaria, paradossale esegue autoritratti quasi monocromatici come frammenti di un’intima rete e li elabora in una storia. Le sue immagini hanno un grande formato, sono quadrati luminosi, “ritratti intangibili” che possono essere letti come una ricerca sulla trasformazione di culture e di esistenze. Le molteplici metamorfosi della sua identità esprimono così l’evanescenza della sua unicità, ma anche della nostra.
Ritratti bianchi












...neri





...henne


...tondi

...e colorati.





