Seth Dickerman fotografa al chiaro di luna o quando il sole è vicino all’orizzonte. In queste condizioni, l’occhio non riesce a percepire tutti i colori perché il livello di luce è troppo basso. Lui allora supera la difficoltà rendendo visibili gli invisibili colori della notte; blocca l’immagine in evoluzione stratificandola su un singolo fotogramma nel film del tempo. Ne risulta un paesaggio vivo e fluido, in costante mutamento. D’altronde tutto ciò che si vede o sperimenta è mobile, transitorio e interconnesso. Dickerman non fa altro che esplorare i diversi aspetti della natura metamorfica, indagando i rapporti tra staticità e movimento, notte e giorno, terra e fuoco, acqua e aria.