Il ricamo a raggi x di Matthew Cox è motivato dalla ridefinizione. L’incontro (o è più opportuno definirlo scontro?) tra due materiali così diversi, la stoffa (antica, decorativa, artigianale, tattile e laboriosa) e le lastre mediche (prive di intenzione estetica), genera una trasformazione: mettendoli semplicemente uno sopra l’altro, lo scopo di ciascuno viene ridefinito e compreso. Le cuciture assumono l’aspetto del nutrimento e agiscono col fine di ricucire le lacerazioni, la radiografia, invece, è oggettiva, priva di emozioni, definisce spietatamente l’arto senza possibilità di fraintendimento. E Matthew Cox riempie con il pieno del ricamo, il vuoto dello scheletro per rimettere, forse, le cose al loro posto.
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