giovedì 2 febbraio 2012

IL CHOKA* DEL DRAGO


neanche so io

cosa tastare piano

dove poggiare

la mano e la bocca

e sorridendo

sistemare le gambe.

neanche so io

se siamo addormentati

immaginando

desiderio o certezza.

neanche so io

così all'improvviso

se sia arrivato

o c'eravamo già stati.

neanche so io

che gusto ha il mattino

l'amaro del ritorno

o il dolce del sogno.

neanche so io

se immagino o tento

cercando dov'è e

trovando il piacere

di farsi entrare

o prendere distanza.

neanche so io

cosa tastare piano

dove poggiare

la mente e la mano

e carezzando

far finta sia vero.

neanche so io

se sia stato risveglio

o anestesia

dimentica del poi.


l'abbraccio caloroso

di un eterno niente.


così lo so io

che è l'altra la via

quella assente

mancante e smarcata.

così lo so io

come arriva vicino

senza fatica

come fosse un niente.

così lo so io

quel pochino che basta

senza mai troppo

senza mai troppo poco.

in un punto esatto

di una sagoma vuota.

* Choka, una sorta di poesia giapponese composta con un succedersi di 5-7, 5-7, 5-7, sillabe con finale 7-7