lunedì 22 marzo 2010

POSITIVO E NEGATIVO

Il fotografo Simon Chaput (1952) si muove nello spazio astratto e in negativo. Si tratta di un luogo dove non esiste la distrazione del colore, nel quale sono visibili solo le essenziali linee svettanti e i profili sinuosi che vengono fuori dai manufatti e dai corpi. Se le sue vedute delle architetture di Manhattan esprimono fortemente il dinamismo, l’energia e la soggezione delle strutture, la sua visione della forma femminile richiama il morbido movimento di un paesaggio quieto, tornando così verso la vecchia tradizione della raffigurazione del nudo, contro ogni stravagante e contemporanea tendenza. In entrambi i casi Chaput ferma il movimento nello spazio e nel tempo come nel suo lavoro più recente, la serie delle Cascate, dove distilla il movimento essenziale dell’acqua sulle rocce ottenendo un complessivo effetto luminescente. Lo spazio di Simon Chaput rievoca l’essenzialità della radiografia, niente carni ridondanti, solo scheletro e organi vitali. Lo spazio del negativo in cui tutto è chiaro, evidente e senza la pietà del fraintendimento.
Le linee sinuose...

... e le linee svettanti.