domenica 22 gennaio 2012

MURAKAMI FOREVER IV


1Q84 è l’altro 1984. “L’altro anno” generato da una insolita deviazione temporale avvertita, tramite una torsione, da Aomame (letteralmente “piselli verdi”) durante l’ascolto della Sinfonietta di Janáček.
Aomame è certa di non conoscere la Sinfonietta (come me, prima di leggere questo libro), eppure quando l'ascolta, seduta sul taxi Toyota Crown Royal Saloon, sorprendentemente la riconosce, sa tutto: chi l’ha composta e quando. E capisce che qualcosa si è spostato lateralmente creando in lei un vuoto esperienziale. Decide allora di colmarlo. Va in una biblioteca a cercare quello che non ha vissuto e trova, in un grosso volume, conferma a ciò che inspiegabilmente e a grandi linee già sa. Questo è quanto Aomame legge ed elabora su Janáček. Io lo riporto fedelmente, se così vi piace…

Leoš Janáček era nato nel 1854 in un villaggio della Moravia ed era morto nel 1928. Nel libro c’era una sua foto degli ultimi anni. Non era calvo, (dettaglio rilevante per Aomame a cui piacciono esclusivamente uomini calvi) anzi aveva la testa ricoperta da una fitta capigliatura bianca che faceva pensare a una rigogliosa erba selvatica. Era difficile capire la forma di quella testa.


La Sinfonietta era stata composta nel 1926. Janáček aveva vissuto una vita matrimoniale infelice e senza amore, ma nel 1917 aveva incontrato Camilla, una donna sposata, e si era innamorato di lei. Fu un amore tra persone mature, entrambe sposate. Janáček, che per un lungo periodo aveva sofferto molto, stimolato dall’incontro con Camilla ritrovò in pieno l’ispirazione perduta. E così i capolavori degli ultimi anni, uno dopo l’altro, furono presentati al mondo.
Un giorno, mentre passeggiava insieme a lei in un parco, vide che in un teatro all’aperto si stava tenendo un concerto, e si fermò ad ascoltare. In quel momento sentì tutto il corpo invaso da un’improvvisa felicità ed ebbe l’ispirazione per la Sinfonietta. Ricordò che qualcosa gli era scoppiato nella mente, e subito dopo era stato avvolto da una vivida sensazione di estasi. Per caso, proprio in quel periodo aveva ricevuto la commissione per una fanfara da eseguire a una grande manifestazione sportiva: il motivo di quella fanfara e l’ispirazione avuta nel parco si unirono dando vita alla Sinfonietta. «Il titolo allude a una “piccola sinfonia” ma la composizione non è per nulla tradizionale. La fanfara brillante e festosa degli ottoni e il suggestivo concerto d’archi mitteleuropeo si fondono insieme realizzando un’atmosfera unica», spiegava il libro.

E questa è la Sinfonietta