lunedì 31 maggio 2010

INTARSI FOTOGRAFICI

I volti e le scene che appaiono nelle opere di John Stezaker, realizzate con una raffinata tecnica di collage fotografico, sono come curiose creature nate da contagi, ibridi d’immagini e di storie del secolo scorso. Il lavoro rivela un’analisi profonda sul tema dell’identità, carica di tutta la cruda ironia e la nevrotica inquietudine del ‘900. “Io è diverso da me!” sembrano ribadire con veemenza, i divi hollywoodiani “massacrati” con elegante geometria dal raffinato bisturi. Nel ciclo Tabula Rasa, il lavoro si concentra sull’analisi della percezione e sullo scambio d’identità fra attore-artista-spettatore, complice il taglio che rinnega ma salva la continuità della narrazione dell’opera. In Masks e Shadows invece, Stezaker lavora sul rapporto fra personaggio e paesaggio, provocando lo scambio fra il livello naturale e quello antropico: un abbraccio d’amore sprofonda in un lago autunnale e, lungo il profilo di un volto femminile, germinano foglie e scrosciano cascate. Nelle opere di Stezaker si ritrovano le pulsioni, il doppio e poi quel taglio impietoso che lacerando trasmette i molteplici messaggi dell’inconscio, trascendendo lo spazio e il tempo.