I dipinti di Erik Parker rappresentano forme organiche in continua evoluzione. Colorate, grafiche, asimmetriche, germinanti e psichedeliche, le sue composizioni o scomposizioni? rappresentano intrecci tra visioni personali e riferimenti culturali. Le forme sono in continua evoluzione all’interno di una struttura intera con parvenza di busti. Un groviglio dei molteplici elementi che agisce come uno “sparo di neuroni nelle sinapsi”. Minuscole chitarre aggregate a bulbi oculari secondo una logica impegnativa e non sempre chiara, ma che importa? L’effetto accattivante, vagamente grottesco e graficamente pop dei suoi dipinti mi cattura.