lunedì 28 settembre 2009

BLACK PORTRAITS

Barkley L. Hendricks, nato il 1945 a Philadelphia, è un artista esploratore (dalla fotografia al paesaggio, ai media in genere). Effetto delle sue ricerche è la feconda contaminazione foto-pittura dei suoi black portraits, di genere realismo americano, post-moderno e un po’ pop. Ritratti come giganti foto a colori, in scala 1:1, di soggetti metropolitani, per lo più afro-americani del nord est, che ti guardano dritto lì, davanti l’obiettivo. Tra quelli che non ti fissano c’è il mio preferito, la donna di spalle, vigore di gambe muscolose e vulnerabilità da body slacciato, sembra quasi di sentire quello che pensa tanto è intensa la solitudine da muretto e orizzonte vuoto. I black portraits percorrono dai ’70 dell’uomo col completo a scacchi e tamburello in coordinato (cos’è quel minuscolo pallino blu sul petto?), della bionda composta o della giovane sullo sgabello col cuore che batte tra i seni, passando per gli ’80 della tuta space e della metafisica donna a occhi chiusi, per arrivare al fumatore di joint e al cantante allusivo, santificato, glorificato e incorniciato da un’edicola votiva, come quelle al crocevia 2 di strade, le scarpe come offerte di voto. Tutti i lavori rivelano come l’occhio acuto e tagliente di Hendricks sia in grado di cogliere al meglio l’attitudine, lo stile e il punto di vista dei suoi soggetti so cool… incontrati nel suo quotidiano e fissati dalla camera per diventare black (e non) portraits.