Kerry Skarbakka è il fotografo statunitense che ferma il momento del volo in caduta libera. E’ lui stesso a precipitare con l’aiuto di equipaggiamenti vari, a fotografare il suo corpo come se rovinasse da pericolosi precipizi o ruzzolasse giù dalle scale. Cattura la caduta del corpo, la ferma nello spazio e nel tempo come al culmine di un pensiero o di un’emozione. La caduta rimanda al tema del controllo. Le immagini sono come sinistri messaggi che ricordano come siamo tutti vulnerabili nel perdere la presa, il nostro punto d’appoggio. Conflitti e questioni di sicurezza sono tra gli effetti gravitazionali esterni che minacciano il nostro precario equilibrio interno, esagerando in noi impulsi negativi al controllo estremo. E allora? Mica possiamo controllare tutto, pianificare ogni successivo passo. Non sarebbe possibile e comunque non scongiurerebbe il pericolo dell’imprevista caduta. Meglio allora lasciar andare per non perdere il gusto dell’imprevedibilità, giusto quel tanto che basta affinché il volo (quello senza caduta) diventi l’antidoto alla paura.
BUON ANNO A TUTTI!
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