lunedì 18 maggio 2009

H2O (ovvero la forma dell’acqua)

L’acqua è un composto chimico di formula molecolare H2O (Idrogeno + Ossigeno, i componenti elementari).

Aspetto: mutevole. A seconda delle condizioni di temperatura e pressione, l’acqua assume forma liquida, solida e aeriforme. Quando è allo stato liquido il suo aspetto è incolore e la sua forma può variare a seconda del contenitore che la raccoglie... Il bacino di un lago può avere un contorno ramificato o circolare, in questo caso l’acqua assume la forma di ramo mosso dal vento o di occhio lucido. Il corso di un fiume, la forma del letto trasformano l’acqua in filo traslucido che segue il contorno della montagna, apre varchi e srotola a mare. Fili come volute mai casuali, ma risultato di una ragione morfologica, e non solo. Le forme dell’acqua sono tante quanti i suoi contenitori, non ultimo, la bolla col pesce rosso…
Allo stato solido, l’acqua diventa ghiaccio come cristallo stellato sul lunotto dell’auto, come ghiacciaio, maestoso e candido, come bianca coltre che ricopre il lago preservando lo sviluppo della vita nei fondali durante l’inverno.
Quando è allo stato aeriforme, l’acqua diventa vapore mutevole, come i disegni tracciati dal dito sul vetro della finestra quando fuori è freddo e dentro è caldo.
Non dimentico le gocce, le piccole bolle che si aggrappano tenacemente alle foglie.

Funzione: l’acqua è alla base di tutte le forme di vita conosciute.
L’acqua di Ronchetti: L’intonazione dell’acqua varia all’infinito, e difficile riesce la sua rappresentazione. Il colore dell’acqua dipende in maggior parte non sempre dalla riflessione del cielo, delle nubi o degli oggetti che la circondano, ma talvolta anche dal chiaroscuro che riflette la sua superficie e dal colore degli oggetti che vi galleggiano sopra. L’acqua tranquilla richiede una fattura larga e deve, dove riesce possibile, essere disposta contemporaneamente e con le medesime tinte di quanto vi si rispecchia. Nella marina, si noti che l’azzurro dell’acqua tende ad abbassarsi di tono nell’avvicinarsi all’orizzonte, dove, normalmente, si mostra una striscia chiara, e precisamente sulla linea che divide il cielo dall’acqua. Inoltre si tenga calcolo, che le onde che s’infrangono vicino alla costa acquistano un’intonazione calda dovuta alla sabbia e alle onde sottostanti.
Acqua Corrente – Date largamente le prime lavature di colore, con risolutezza, si dispongono le pietre e tutto ciò che costituisce il letto dell’acqua. Ben asciutta la carta, si ammorbidiscono i contorni passando sul tutto una leggera lavatura d’acqua pura, e dopo aver tolto con la carta assorbente l’umidità superflua, si ripassa l’acqua con le debite tinte locali; operazione che, nei toni profondi, deve essere ripetuta due o tre volte per raggiungere la forza richiesta.
I piccoli lumi brillanti si cavano col temperino o col bianco di Cina.
Mare – Le prime lavature del mare – come d’altronde in tutti i motivi d’acqua dove il colore dipende da quello del cielo e delle nubi – devono essere prevalentemente d’intonazione grigia. Nel disporre le prime tinte del mare mosso non conviene occuparsi delle onde più lontane, riuscendo sempre più morbide riprendendole dopo. I lumi brillantissimi degli orli superiori delle onde riescono meglio cavandoli in ultimo col temperino e col bianco di Cina; col quale può essere vantaggiosamente rappresentata anche la schiuma, mettendo il colore a corpo e con spigliatezza.

Da “La Composizione delle Tinte nella Pittura a Olio e ad Acquerello” di G. Ronchetti.