lunedì 12 gennaio 2009

MENDELSOHN E LA BARCA

Ci sono andata e ritornata per vederla, la torre-osservatorio Einstein di Mendelsohn a Potsdam. Le impressioni sempre le stesse. Ero lì davanti e pensavo: è più piccola di come l’immaginavo, sembra più un faro, anzi no, una barca, se ci fossero funi e vele lì arrotolate sarebbe una barca-faro, perfetta! Contemporaneamente notavo il bianco che la rivestiva reso perfetto dal contrasto con le numerose screpolature umide dell’intonaco alla base, il parco che la circondava, e come se non bastasse, immaginavo anche il mare dove navigava, magari di notte: una superba barca-faro che svettava con il suo immenso occhio aperto verso il sistema solare! Tutto questo mi frullava in mente dopo un solo sguardo alla torre-barca. Nonostante il suo aspetto, all’epoca un po’ dimesso (ci sono andata prima del restauro che risale a circa 10 anni fa), l’osservatorio di Mendelsohn appariva maestoso e in grado di risvegliarmi l’immaginazione un po’ assopita. Ho passeggiato lungamente anche nel parco che l’ospita insieme ad altri osservatori e laboratori scientifici che spuntano come funghi giganti tra gli alberi, occhioni spalancati tutti là, insieme, in una concentrazione straordinaria. Il parco e la torre sono a Potsdam a pochi Km da Berlino e la stessa Potsdam merita una visita approfondita: castelli, parchi e palazzi che ricordo di aver visto con una luce vespertina niente male!

E qualche notizia in più sulla torre di Mendelsohn…

Considerata un vero e proprio capolavoro dell’architettura espressionista tedesca, concepita come edificio-telescopio, la torre-osservatorio Einstein fu realizzata tra il 1918 e il 1924 (compresi schizzi e inaugurazione), l’architetto, Erich Mendelsohn (1887-1953). Venne costruita per offrire a Einstein un osservatorio astronomico, un centro di ricerca scientifica per la verifica empirica di alcuni aspetti della teoria della relatività.

L’interno: il laboratorio vero e proprio è interrato e collegato con l’osservatorio verticale a calotta girevole fornita di telescopio. Al piano terra c’è la stanza da lavoro e un ambiente per il pernottamento. L’immagine degli astri, captata col telescopio nella cupola, viene deviata e proiettata nel laboratorio sotterraneo.

La sua realizzazione non è stata cosa facile (muratura o calcestruzzo, questo è il problema!): in quegli anni l’unico materiale che liberasse l’architettura dal vincolo dello squadro era il cemento. Il problema in questo caso era creato dalla particolare e curvilinea forma che complicava la costruzione di casseforme che contenessero la colata di calcestruzzo e perciò fu realizzata in mattoni con rivestimento cementizio.

Attualmente la torre di Einstein accoglie un osservatorio solare e sorge in uno dei più importanti parchi scientifici della Germania sulla collina del Telegrafenberg.
(Notizie tratte da fonti varie)