Bernard Demenge contribuisce alla salvaguardia della memoria collettiva seguendo il criterio dell’assurdo, ben consapevole di essere sempre un gradino al di sotto dell’assurdità del mondo. Le sue immagini sono realizzate con la tecnica del collage digitale. Colleziona vecchi dischi, riviste, cataloghi, enciclopedie, libri di cucina degli anni ‘70. Scansiona e assembla tutte le immagini che trova interessanti nel modo più conforme possibile alle regole della prospettiva e del realismo fotografico. Guarda, quindi isola, taglia, clona, ridimensiona, monta, mixa. Le sue sono immagini popolate da oggetti volanti e da scienziati in camice bianco alle prese con pratiche di sperimentazione disumane. La nostalgia è così manipolata, trasfigurata, trasformata e moltiplicata in fantascienza dal gusto (o retrogusto) retrò.