Le immagini di Connie Imboden sono rese dalla macchina fotografica, non sono manipolate in camera oscura o al computer. La sua intenzione è quella di esplorare il corpo, non di modificarlo. Lei stessa spesso si meraviglia delle forme che appaiono. Cerca l’angolazione dalla quale estrarre la massima espressione della forma, qualunque essa sia. Se si tratta della grazia delle membra, allora persegue l’angolo dal quale la grazia diventa la più assoluta (possibile) in quel momento. Questa ricerca la porta a esplorare gli angoli, lo spazio, la riflessione e la luce. “Mi sforzo di rendere le forme dandogli un senso visivo, fiduciosa che la poesia seguirà”.