lunedì 18 gennaio 2010

TRAVESTIMENTI DEL BUSTO

Ci sono state civiltà che hanno privilegiato la rappresentazione umana a figura intera, il corpo inteso come un tutto inscindibile, altre invece, hanno optato per il busto con la convinzione che la personalità caratteristica di una figura si concentrasse nella testa, sufficiente a esprimerne l'intera individualità.
La rappresentazione della testa come espressione interiore ed esteriore di un uomo è anche l’opzione della fotografa Kimiko Yoshida che ritrae la sua “travestendola” ad ogni scatto per raccontare storie di trasformazioni. La Yoshida infatti è esperta in metamorfosi: nata in Giappone, lo lascia per la Francia dove adotta un nuovo modo di vivere e di creare. Sottile, immaginaria, paradossale esegue autoritratti quasi monocromatici come frammenti di un’intima rete e li elabora in una storia. Le sue immagini hanno un grande formato, sono quadrati luminosi, “ritratti intangibili” che possono essere letti come una ricerca sulla trasformazione di culture e di esistenze. Le molteplici metamorfosi della sua identità esprimono così l’evanescenza della sua unicità, ma anche della nostra.
Ritratti bianchi

...neri

...henne

...tondi

...e colorati.