martedì 30 dicembre 2008

MURAKAMI FOREVER

Uno dei miei piaceri più grandi è leggere Murakami, magari sul treno, ma anche il divano va benissimo. L’ho scoperto con l’adolescenziale “Tokyo Blues”, ma la folgorazione è arrivata in seguito, leggendo il bidimensionale “Dance, Dance, Dance”. “Adolescenziale” viene ovviamente da adolescente (genialità, autodistruzione, chi sono? incomunicabilità, ecc.) e in “Tokyo Blues” la controversa fase è trattata con delicatezza e rispetto. Il significato di “bidimensionale” è meno immediato. Nelle opere “bidimensionali” i protagonisti sono uomini sui 30-35 anni che per vicissitudini varie entrano coscientemente in contatto con l’altra dimensione di se (inconscio, nocciolo della coscienza, e così via), ma la trovata geniale è su come si spostano da una parte all’altra: in “Dance, Dance, Dance” il passaggio avviene tramite l’ascensore dell’albergo Dolphin (l’incontro con l’uomo pecora rimarrà per sempre impresso nella mia memoria!), ne ”L’uccello che girava le Viti del mondo” attraverso un pozzo, l’armadio ne “la Fine del Mondo e il Paese delle Meraviglie”, ma anche il sogno è un mezzo efficace, e cosa c’è dall’altra parte? Tutto appare essenziale e simbolico: ci sono alberghi con numerose porte, schermi televisivi, unicorni, personaggi misteriosi, come l’uomo pecora, che guida il protagonista in modo enigmatico ma efficace, donne e uomini noti nella dimensione al di qua ma che di là sono in ombra, cambiano voce, le atmosfere sono rarefatte, i profumi forti. Se al di qua a Wataya Noboru prende un accidente ed entra in coma, nello stesso istante, al di là, Okada Toru gli spacca la testa con una mazza da baseball e Wataya muore, il risultato è quasi lo stesso, Wataya è neutralizzato, ma le modalità e le atmosfere sono diverse. I due territori, le due dimensioni, ecc. convivono nello stesso uomo rendendolo più che mai unidimensionale!

Sto leggendo “La Fine del Mondo e il Paese delle Meraviglie”, il protagonista al di qua, guidato da un’ adolescente, ha appena incontrato il professore nell’allucinante mondo della Tokyo sotterranea (l’accesso è l’armadio), nel frattempo al di là, abbandona la sua ombra e legge i vecchi sogni attraverso teschi di unicorno stipati nella biblioteca…

Qualche notizia su Murakami

Haruki Mukatami nasce a Kyoto nel 1949. Con la famiglia si trasferisce a Kobe dove trascorre parte della sua infanzia e l’adolescenza. Studia a Tokyo letteratura all’università Waseda dove si laurea nel 1975. Si sposa con Yoko Takahashi nel 1971. Entrambi decidono di aprire un jazz bar nel 1974 chiamato Peter Cat (i gatti sono sempre presenti). Nel 1974 scopre anche la sua vocazione letteraria, inizia a scrivere il suo primo romanzo. Nel 1981 Murakami vende il jazz bar e comincia a vivere con i proventi ricavati dalla vendita dei suoi libri. Nell’86 va a vivere a Oiso e comincia a viaggiare tra la Grecia e l’Italia (Sicilia e Roma). Nel 1991 si trasferisce negli Stati Uniti dove diventa professore associato presso l’Università di Princeton prima e all’Università William Howard Taft in California poi. Nel 2001 si trasferisce di nuovo a Oiso dove vive tuttora. Murakami è il traduttore in Giapponese delle opere di Raymond Carver uno dei suoi mentori letterari.
(Notizie tratte da Wikipedia) Per saperne di più sulle opere e altro ancora si può consultare il suo sito ufficiale presente nell’elenco dei link.

BUON ANNO!