Rachell Sumpter utilizza il colore per rappresentare un mondo onirico popolato da comunità nordiche di omini laboriosi e intenti a osservare eventi atmosferici non ben identificati ma reali. Per la nascita di un dipinto, la Sumpter trae spunto da foto del Pacifico nord-occidentale o da vecchi film; guarda dove gli altri hanno registrato la loro esperienza al fine di trovare la comunanza: cerca di capire cos’è che l’attrae, lo trova, lo trascrive e infine lo ripropone a suo modo, avvolgendolo nella sfumata luce colorata che procura meraviglia.